|
Buongiorno carissime/i. L’escursione di domenica prossima 15 maggio “Sulle orme di Dino Campana” è confermata, con un percorso parzialmente modificato (e ammorbidito) a seguito di alcune criticità (fango e tratti con impegnativi dislivelli ecc…) rilevate nel sopralluogo di ieri. Non sarà più un anello ma un’andata e ritorno, ugualmente suggestivo.
Ricordo innanzitutto che chi non potrà/vorrà partecipare all’escursione, potrà partecipare al raduno regionale della Fie su cui ci ha dettagliatamente informati Antonietta (compreso l’adempimento dell’assicurazione temporanea.
Il nostro percorso partirà da Campigno (località Casette) e proseguirà toccando Gattolete, Monte Filetto, Le Fosse, Poggio le Bucarelle, Femmina Morta, Poggio Rio di Ceccheta, Gli Ortacci: dagli Ortacci un sentiero di circa 500/600 mt ci riporterà verso Femmina Morta e da lì ritorneremo, seguendo il sentiero fatto all’andata, a Casette.
Lunghezza percorso 17 km circa; durata 6,5 ore esclusa la pausa-pranzo; difficoltà facile-media
Abbigliamento consigliato: bastoncini, pantaloni lunghi (in alcuni tratti è quasi impossibile non sfiorare le ortiche!) e scarponi da trekking – Il percorso si svolge per gran parte attraverso boschi ombreggianti; in diversi tratti non c’è campo per i cellulari.
L’appuntamento per iniziare il percorso è alle 9.30 di domenica 15 mattina a Campigno/Casette: parcheggiare lungo la strada principale un centinaio di metri dopo l’inizio della discesa sterrata e segnata ben visibile sulla destra
Il camminare, specie in spazi aperti, è parte integrante e costitutiva della vita e dell'esperienza poetica di Dino Campana, uno dei poeti più straordinari del Novecento, così come lo sono Marradi (dov’era nato il 20 agosto 1885), e le valli, i torrenti e i monti che lo circondano e che egli raggiungeva per trarre ispirazione (e conforto, quando le disavventure con la vita, e con i suoi paesani, si facevano più drammatiche). A saperli leggere, i Canti Orfici, l’unico suo libro pubblicato in vita (in prosa e poesie), sono anche una vera e propria guida per vedere con altri occhi l’universo in cui è cresciuto e da cui ha tratto la sua opera.
La valle di Campigno, che percorreremo in buona parte, è uno degli "scenari" prediletti da Dino Campana: torrenti, cascatelle, bosco di carpini, castagni e poi faggi, prati, pascoli o radure brulle, la nebbia che sale, che copre e poi svela (“c'è una bellissima vegetazione. Il blu profondo del cielo si incontra con la luce toscana mattina e sera sulle frange dei monti. Il fiume è bellissimo")
Cammineremo accompagnati spesso dal rumore dell’acqua e dal canto degli uccelli, oppure dal silenzio più…. assordante, quasi irreale. Toccheremo luoghi di cui Campana ha scritto esplicitamente, come Monte Filetto: “Un usignuolo canta tra i rami del noce. Il poggio è troppo bello sul cielo troppo azzurro. Il fiume canta bene la sua cantilena”), rivedremo “le roccie, strati su strati, monumenti di tenacia solitaria che consolano il cuore degli uomini”), comprenderemo meglio, perché le vivremo!, alcuni suoi stati d’animo (“E dolce mi è sembrato il mio destino fuggitivo al fascino dei lontani miraggi di ventura che ancora arridono dai monti azzurri: e a udire il sussurrare dell'acqua sotto le nude roccie, fresca ancora delle profondità della terra. Così conosco una musica dolce nel mio ricordo senza ricordarmene neppure una nota: so che si chiama la partenza o il ritorno”)
|
|